Una ricerca scientifica condotta dalla "me medesimo" ha dimostrato che l'apparizione di Babbo Natale la notte della vigilia suscita reazioni negative nei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni.
Nello specifico, il campione di 12 bambini osservati, ha reagito come segue:
- il 33% ha pianto a dirotto;
- il 17% si è nascosto sotto il tavolo o dietro le spalle dei genitori;
- il 26% è rimasto muto per il resto della serata;
- il 14% non sa, o meglio non ha riconosciuto Babbo Natale a causa della prematura età;
- il 10% dormiva.
Le cause che hanno determinato il declino della figura di Babbo Natale non sono da collegare alla crisi economica mondiale o all'entrata in vigore dell'euro. Il campione esaminato, infatti, seppur proveniendo da famiglie di differente disponibilità economica, ha ricevuto un minimo di 6 ed un massimo di 9 regali.
I motivi della crisi, a mio parere, vanno ricercati nell'aumento della concorrenza.
I balconi delle case sono costellati, oggi piu' che mai, da migliaia di Babbi Natali che vivono in una situazione di precario equilibrio. Nella figura in alto osserviamo, ad esempio, il povero uomo con il collo completamente girato di 180 gradi ed uno stinco spezzato a metà. Questa posizione innaturale susciterà per tutto il periodo di vacanza panico e ansia nei bambini che si affacceranno al balcone.
Per ridare ai bimbi il sorriso, bisognerebbe regolamentare e limitare il numero dei Babbi Natali sui balconi. Potrebbe essere una soluzione, ma le decisioni spettano sempre ai grandi.
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