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A partiredal 16 Dicembre saro' in mostra a Napoli presso la Librateria il Punto (clicca qui).
Quella in alto è la locandina dell'evento, quello che segue è il comunicato, quello in basso il video di presentazione.
"Altresì noto come Giorgio Delle Dacnie, il Di Palma è ospite a Napoli per la prima volta.
Ceramista e artigiano allergico all’etichetta di designer, non ha mai studiato arte, ha scoperto nell’impossibilità della perfezione del medium ceramico, la risorsa madre della sua produzione: l’errore. Il difetto diventa difatti e in prassi il pregio del prodotto, non pregiudicandone l’assoluta non funzione, quasi finzione. Ad oggi ha all’attivo diverse esposizioni dei lavori in tutta Italia. Riproduce oggetti di uso comune vecchi cinquant’anni, quasi a volerne esorcizzare la morte, l’oramai disuso comune. Crea bassorilievi e storie di fantastici animali maldisegnati.
Celebri ormai le decalcomanie “Bollito misto torna a casa” e “Cinquanta per te”, come i bassorilievi “la caprecora” e “la volpe e la luna”. Tra gli oggetti in disuso comune sono già classici la “macchina fotografica” olmo e la “macchina da scrivere” olivetti. In occasione di questa mostra sarà presentata una nuova serie, che se non la vieni a vedere qua e ora forse per davvero non la vedi mai più."
Ceramista e artigiano allergico all’etichetta di designer, non ha mai studiato arte, ha scoperto nell’impossibilità della perfezione del medium ceramico, la risorsa madre della sua produzione: l’errore. Il difetto diventa difatti e in prassi il pregio del prodotto, non pregiudicandone l’assoluta non funzione, quasi finzione. Ad oggi ha all’attivo diverse esposizioni dei lavori in tutta Italia. Riproduce oggetti di uso comune vecchi cinquant’anni, quasi a volerne esorcizzare la morte, l’oramai disuso comune. Crea bassorilievi e storie di fantastici animali maldisegnati.
Celebri ormai le decalcomanie “Bollito misto torna a casa” e “Cinquanta per te”, come i bassorilievi “la caprecora” e “la volpe e la luna”. Tra gli oggetti in disuso comune sono già classici la “macchina fotografica” olmo e la “macchina da scrivere” olivetti. In occasione di questa mostra sarà presentata una nuova serie, che se non la vieni a vedere qua e ora forse per davvero non la vedi mai più."
Ringrazio in maniera assoluta chi senza avermi mai chiesto nulla su quello che faccio ha capito ed espresso meglio del mondo ed in poche righe il senso della mia produzione; il regista, grafico e manager personale: Angelo Milano.
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